Contrasto alla violenza
Il Servizio Sociale offre informazione, orientamento, sostegno e accoglienza delle donne vittime di maltrattamento.
In sinergia con i servizi, le associazioni e le realtà del volontariato che operano nel Circondario imolese si organizzano eventi di prevenzione e contrasto alla violenza domestica (partecipazione al tavolo tecnico, collaborazione alla redazione della nuova guida al sistema dei servizi di contrasto al maltrattamento) e si presta aiuto alle donne in condizione di difficoltà.
In particolare a fine dell’anno 2016 è stato ultimato l’opuscolo “Diciamo NO, una mappa contro la violenza sulle donne” frutto del lavoro svolto nel corso dell’anno dal tavolo di contrasto al fenomeno, finalizzato alla conoscenza della tematica e alla diffusione delle informazioni sulle diverse possibilità di trovare aiuto e sostegno sul territorio.
Inoltre ASP partecipa al tavolo regionale dedicato alla redazione di un quaderno sui temi della valutazione integrata clinica e sociale di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso, ed al recupero delle competenze genitoriali in tali situazioni.

Secondo la rilevazione del fenomeno interna all’azienda, nel 2016 si sono verificati 35 nuovi casi di maltrattamento a danno di donne, che hanno colpito 12 donne italiane e 23 straniere (di cui 20 extracomunitarie). Solo una donna ha una età superiore a 70 anni e tutte le altre sono nella fascia tra i 18 e i 59 anni con una netta prevalenza di donne nella fascia di età 30/39, per la maggior parte hanno figli (39 minorenni e 13 maggiorenni) e hanno subito prevalentemente violenze fisiche, con compresenza di più tipi di violenza all'interno dello stesso nucleo. In ben 27 (77%) casi l'autore della violenza è il coniuge o convivente, e nelle restanti situazioni si tratta comunque di violenze agite da persone con le quali la vittima aveva una relazione di fiducia (figli, amici…). Il 50% dei casi ha richiesto collocamento in emergenza ma solo 12 donne (pari al 34%) denunciano, la totalità delle donne oltre alla rete dei servizi si è rivolta a quella familiare e amicale per parlare del problema. Emerge inoltre che 5 donne scelgono ASP come primo interlocutore, a conferma della capacità dell’azienda di intercettare e dare ascolto a bisogni specifici.